sabato 19 dicembre 2009

Un gas usato per lampade e dispositivi luminosi: lo xenon.

Caratteristiche generali
Lo xeno (dal greco xenon, straniero) fu individuato nel 1898, in Inghilterra, da William Ramsay e Morris Travers nel residuo ottenuto per evaporazione parziale dell'aria liquida. Lo xeno è l'elemento chimico di numero atomico 54. Il suo simbolo è Xe. È un gas nobile incolore, inodore e molto pesante; si trova nell'atmosfera terrestre ed è stato il primo gas nobile di cui siano mai stati sintetizzati dei composti. Lo xeno appartiene al gruppo VIIIA, ovvero 18 della Tavola Periodica ed è normalmente considerato un elemento a valenza zero, che non forma quindi composti in condizioni ordinarie. Eccitato da una scarica elettrica, lo xeno produce una luce azzurra; questo fenomeno è sfruttato nella produzione di lampade. A pressioni elevatissime, dell'ordine delle decine di giga pascal, lo xeno esiste allo stato metallico. Con l'acqua lo xeno può formare dei clatrati, ovvero dei sistemi in cui gli atomi di xeno sono fisicamente intrappolati all'interno del reticolo cristallino dell'acqua, benché non siano in alcun modo legati chimicamente ad essa. Fino al 1962 lo xeno e gli altri gas nobili erano considerati chimicamente inerti ed incapaci di formare qualsivoglia composto chimico. Questa convinzione è stata smentita ed alcuni composti stabili di gas nobili sono stati sintetizzati. Alcuni dei composti noti dello xeno sono il di-, il tetra- e l'esafluoruro, l'idrato e il deuterato, l'acido perxenico (H4XeO6), l'acido xenico (H2XeO4), il sodio perxenato, il triossido (XeO3) e il tetrossido (XeO4), questi ultimi altamente esplosivi. Sono noti almeno 80 diversi composti formati da xeno, fluoro e ossigeno; alcuni di essi sono anche intensamente colorati. 133Xe e 135Xe sono sintetizzati per irraggiamento da neutroni nei reattori nucleari raffreddati ad aria. Industrialmente si ottiene per estrazione dal residuo dell'evaporazione dell'aria liquida.
Impieghi tecnologici e commerciali.
Questo gas è famoso e principalmente usato per la realizzazione di lampade e dispositivi luminosi: lampade flash allo xeno per la fotografia, luci stroboscopiche, sorgenti di eccitazione per laser, lampade battericide e per dermatologia; ormai tutte le lampade utilizzate per proiezioni cinematografiche utilizzano questo gas. Le lampade ad arco di xeno ad alta pressione hanno una temperatura di colore simile a quella della luce solare, sono inoltre una fonte di luce ultravioletta a corta lunghezza d'onda e di radiazione nel vicino infrarosso. Tra gli altri usi dello xeno vi sono: 1) l'uso in medicina come anestetico generico; 2) l'uso dei perxenati come agenti ossidanti in chimica analitica; 3) 133Xe è un utile radioisotopo; 4) la produzione di immagini di tessuti umani, soprattutto delle vie respiratorie, per l'imaging a risonanza magnetica di 129Xe iperpolarizzato; 5) l'impiego preferenziale nei motori a propulsione ionica, per via della sua facile ionizzabilità, del suo alto peso molecolare e della sua inerzia chimica.
Effetti sull’ambiente e sulla salute umana.
Lo xeno non è tossico e può essere maneggiato senza particolari precauzioni, fatte salve, se in bombola, quelle normalmente adottate per il maneggiamento di gas compressi. Molti composti dello xeno sono invece tossici per via del loro elevato potere ossidante.

Fonti: http://www.wikipedia.it/

http://www.chemicool.com/

by Mattia

2 commenti:

  1. Grazie Mattia per il tuo prezioso contributo!

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  2. Di niente prof.. Il progetto sembra interessante, vedremo gli sviluppi!

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