venerdì 26 febbraio 2010

canzone stupenda :P

un piccolo contributo per arrikkire il blog... spero ke la song vi piaccia :D

mercoledì 24 febbraio 2010

LO ZOLFO

CARATTERISTICHE GENERALI. Lo zolfo è l'elemento chimico nella tavola periodica con simbolo S, numero atomico 16 e 18 isotopi. E’ un non-metallo inodore, insapore, molto abbondante; la sua forma più nota e comune è quella cristallina di colore giallo intenso ed è presente sotto forma di solfuri e solfati in molti minerali. Si ritrova spesso puro nelle regioni con vulcani attivi. Questo elemento ha un odore caratteristico quando si lega con l'idrogeno (H2S). Brucia con fiamma bluastra che emette un odore caratteristico e soffocante, dovuto al biossido di zolfo (SO2) o al triossido di zolfo (SO3) che si formano come prodotti di combustione. Lo zolfo è insolubile in acqua, ma è solubile in disolfuro di carbonio. Gli stati di ossidazione o valenze più comuni dello zolfo sono -2, +2, +4 e +6. In tutti e tre gli stati, solido, liquido e gassoso, lo zolfo presenta tre forme allotropiche, le cui interrelazioni non sono ancora state interamente chiarite. La prima forma cristallina è rombica: l'elemento ha una struttura cristallina rombica o ottaedrica e mostra il suo caratteristico colore giallo, è opaco e fragile. Questa forma si può preparare per cristallizzazione da una soluzione di zolfo in disolfuro di carbonio (CS2). La seconda forma è monoclina. I cristalli sono a forma di ago, cerosi e fragili, sempre di colore giallo. Lo zolfo monoclino si può preparare per cristallizzazione da zolfo fuso. La terza forma è amorfa: non ci sono cristalli. In questo stato lo zolfo è duro, scuro ed elastico. Questo stato si ottiene per rapido raffreddamento dello zolfo fuso ed è instabile, trasformandosi lentamente in zolfo rombico cristallino; la cristallografia a raggi X mostra che tale forma amorfa potrebbe avere forma elicoidale con 8 atomi per giro. Anche lo zolfo colloidale e i fiori di zolfo sono forme amorfe che cristallizzano lentamente, sebbene queste due forme consistano di miscele di cristalli rombici e zolfo amorfo. In piccole quantità può essere trovato anche nel carbone e nel petrolio, dalla cui combustione viene trasformato in SO2 il quale, in presenza dell'ossigeno e dell'umidità dell'aria si trasforma in acido solforico e rende acida la pioggia. IMPIEGHI TECNOLOGICI E COMMERCIALI. Lo zolfo si usa in molti processi industriali, di cui il più importante è la produzione di acido solforico(H2SO4) per batterie e detergenti; si usa anche per la produzione di acido solforoso (H2SO3). Altri usi sono la produzione di polvere da sparo e la vulcanizzazione della gomma. Si usa anche come fungicida e nella manifattura di fertilizzante fosfatico. I solfiti vengono usati per sbiancare la carta e come conservanti nella frutta secca. Altri usi sono nelle teste dei fiammiferi e nei fuochi d'artificio; il tiosolfato di sodio o di ammonio si usa in fotografia come fissante per stampe fotografiche. Nelle zone vulcaniche si trovano le solfatare, che sono getti di soluzione acquosa di acido solfidrico (H2S). Sotto forma di solfato di rame (CuSO4), è impiegato in agricoltura. EFFETTI SULLA SALUTE E SULL’AMBIENTE. Due amminoacidi essenziali quali cisteina e metionina, nonché gli amminoacidi omocisteina e taurina contengono zolfo, così come alcuni enzimi molto comuni. Questo rende lo zolfo un elemento indispensabile alla vita di qualsiasi cellula. I ponti disolfuro fra polipeptidi sono estremamente importanti per l'assemblaggio e la struttura delle proteine. Alcune forme di batteri usano il solfuro di idrogeno al posto dell'acqua come donatore di elettroni in un primitivo processo fotosintetico. Lo zolfo è assorbito dalle piante sotto forma di ione solfato. Lo zolfo inorganico forma degli aggregati ferro-zolfo e sempre dello zolfo è il legame-ponte sito CuA della citocromo c ossidasi. Le grandi quantità di carbone bruciate dall'industria e dalle centrali elettriche immettono ogni giorno nell'atmosfera molto biossido di zolfo, che reagisce con l'ossigeno e il vapore acqueo nell'aria per formare acido solforico. Questo acido forte ricade a terra con le precipitazioni dando luogo alle famose piogge acide che acidificano i terreni e le risorse idriche causando gravi danni all'ambiente naturale. Molti composti dello zolfo sono tossici o corrosivi. Il solfuro di carbonio, l'acido solforico, l'acido solfidrico e il biossido di zolfo vanno maneggiati con particolare cura. Benché il biossido di zolfo sia sufficientemente innocuo da poter essere usato in piccole quantità come additivo alimentare, in concentrazioni sufficientemente elevate in atmosfera reagisce con l'umidità a dare acido solforoso che, se respirato, provoca emorragie nelle vie respiratorie con rischio di soffocamento. Il solfuro d'idrogeno è molto tossico: a piccole concentrazioni ha un caratteristico sgradevole odore di uova marce, mentre l'esposizione a quantità relativamente elevate ha la proprietà di ottundere rapidamente il senso dell'olfatto, rendendo le potenziali vittime inconsapevoli della sua presenza. La cosiddetta "magnesia", un solfato idrato di magnesio, si usa come lassativo, come esfoliante o nel giardinaggio come concime specifico per suoli carenti di magnesio.
FONTI: wikipedia, encarta
by alessia giglio, samantha canino, mietta capicotto e vanessa paone

domenica 21 febbraio 2010

Il cielo di Indra

Nella religione induista, Indra è il signore della folgore e dio del temporale. È la più grande divinità Deva.
La sua figura è gigantesca, ha barba e capelli fulvi e marcia in battaglia su un carro trainato da due cavalli sauri brandendo in mano la sua arma, la folgore.

"Si dice che nel cielo di Indra esista una rete di perle disposta in modo tale che, osservandone una, si vedono tutte le altre riflesse in essa. Nello stesso modo, ogni oggetto nel mondo non è semplicemente se stesso ma contiene ogni altro oggetto e, in effetti, è ogni altra cosa."

L'allegoria Buddhista della "Rete di Indra" racconta di una rete di fili infinita presente in tutto l'universo. I fili orizzontali corrono attraverso lo spazio, i fili verticali attraverso il tempo. Ad ogni incrocio di fili c'è un individuo e una perla di cristallo; ogni perla riflette la luce proveniente da ogni altra perla e dall'intero universo.
Non trovate che questa "rete di perle" sia una bellissima metafora delle connessioni umane?
"...Le nostre relazioni sono la meravigliosa officina dove l'Anima può espandersi oltre i confini personali e trascendere le illusorie separazioni create dalla mente. Sul piano dell'Anima, quando incontro l'Altro, incontro me stesso, incontro l'universo dentro di me. Il filo che unisce le perle tra di loro rappresenta metaforicamente la connessione implicita tra ogni essere vivente... possiamo vivere spontaneamente il collegamento tra ogni nodo, tra ogni individuo ed essere vivente nella vita di tutti i giorni. Continuamente la trama dell'universo si riversa nelle nostre piccole vite. Attraverso la connessione amorevole non facciamo altro che replicare sul piano umano un qualcosa che esiste da sempre e che le varie tradizioni religiose, da oriente a occidente hanno puntualizzato... possiamo veramente credere che ogni nostra azione e pensiero volti all’Amore avranno una ripercussione sull’intera rete. A tale consapevolezza tutti siamo chiamati per operare un salto qualitativo nella nostra evoluzione umana e per costruire sulla Terra "la rete di perle nel cielo di Indra." (Marie Noelle Urech).

martedì 16 febbraio 2010

Alcol e bevande alcoliche: la birra.

L’alcol etilico (etanolo, C2H5OH) è un liquido incolore che si ottiene per distillazione di soluzioni zuccherine fermentate oppure, per via sintetica, per addizione di acqua all'etilene. La fermentazione alcolica, catalizzata da enzimi prodotti da alcuni lieviti (tipo saccaromices cerevisiae in FIG.), avviene secondo la seguente equazione chimica:
C6H12O6 (glucosio 180g)  ----> 2 C2H5OH (alcol etilico 92g) + 2 CO2 (anidride carbonica 88 g)
Nei paesi della CE, a scopo alimentare, è consentito l’uso del solo alcol di fermentazione sebbene l’alcol di sintesi possa essere ottenuto con uguali caratteristiche di purezza. L’attività dei microrganismi responsabili della fermentazione alcolica cessa quando il contenuto di alcol raggiunge il 14-18% in volume, per questo motivo per ottenere gradazioni alcoliche più elevate bisogna ricorrere alla distillazione. Al giorno d'oggi l’alcol è consumato a scopo alimentare principalmente come bevanda; viene anche usato come aromatizzante di alcuni  alimenti. L’alcol puro trova inoltre impiego come disinfettante, solvente e combustibile. Mentre i distillati alcolici a uso alimentare sono gravati da alte tasse, l’alcol per uso tecnico non è soggetto a imposte, perciò viene denaturato (reso imbevibile e velenoso) tramite l'aggiunta di sostanze tossiche come acetone, piridina, benzina, ecc. Nella nostra società la diffusione delle bevande alcoliche è dovuta al loro effetto inebriante. Le bevande alcoliche si possono dividere in: bevande poco alcoliche come la birra e il vino e bevande fortemente alcoliche o superalcolici come i distillati (grappa, rum).
La birra viene prodotta per fermentazione di cereali secondo due diversi procedimenti, alta e bassa fermentazione. Le birre a fermentazione alta vengono prodotte in tempi brevi a temperature tra i 12-15 °C; esse sono in genere più aromatiche ma anche meno conservabili. Esistono anche birre dietetiche, molto fermentate (e quindi con maggiore contenuto alcolico), quasi del tutto prive di carboidrati; questo tipo di birre vengono prodotte per i diabetici. Il diverso gusto delle birre dipende principalmente dal loro contenuto di mosto cioè di succo di cereali presente nella soluzione da fermentare e dalla presenza di principi amari (conferiti dall'aggiunta di luppolo, il cui contenuto varia da circa 20 mg/l a circa 40 mg/l). La percentuale di estratto di malto (dal 2 al 16%) determina la leggerezza (bassa %) o la pesantezza (alta %) della birra.
Bibliografia: La chimica di tutti i giorni -  G. Vollmer e M. Franz - Zanichelli

lunedì 15 febbraio 2010

883- Nient' altro che noi

"... Non c'è niente al mondo
che valga un secondo
vissuto accanto a te, che valga un gesto tuo,
o un tuo movimento,
perché niente al mondo
mi ha mai dato tanto
da emozionarmi come quando siamo noi,
nient'altro che noi".
Salve prof., ecco un altro mio piccolo contributo...ke x me ha un significato molto importante...

lunedì 1 febbraio 2010

La cura (F. Battiato)

The kiss - G. Klimt 1907- Osterreichische Galerie, Vienna.

...tesserò i tuoi capelli come trame di un canto
conosco le leggi del mondo, e te ne farò dono...