domenica 29 novembre 2009

Povera Patria

Cari ragazzi,
vi propongo i seguenti video musicali. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate e, se volete le emozioni che vi suscitano. Baci.
http://www.youtube.com/watch?v=XXqYkQj1QC4

sabato 28 novembre 2009

Il lavoro. Da Il profeta di Kahlil Gibran.

… Ed io vi dico che davvero la vita è tenebre se non vi è slancio, E ogni slancio è cieco se non vi è conoscenza, E ogni conoscenza è vana se non vi è un operare, E ogni operare è vuoto se non vi è amore; E quando operate con amore legate voi a voi stessi, e ad ogni altro, e a Dio.
E che cos'è operare con amore?...
E' soffiare il respiro del vostro animo su tutto ciò che forgiate... Operare è amore reso visibile. E se non riuscite ad operare con amore ma soltanto con disgusto, meglio sarebbe lasciare quel vostro lavoro… Poiché se cuocete il pane con indifferenza, cuocerete un pane amaro, che sfamerà solo a metà la fame dell’uomo…

lunedì 23 novembre 2009

La vita viene dagli oceani e quasi tutti gli organismi viventi necessitano di sale (NaCl) per sopravvivere… La natura non lascia nulla al caso

Un verde tenue per un carattere aggressivo: il cloro

Proprietà generali.
Il cloro (dal greco chloros, "verde pallido"), è l’elemento chimico della tavola periodica con numero atomico 17 e simbolo Cl. È un alogeno, situato nel gruppo VIIA della tavola periodica (ovvero il 17, secondo la moderna classificazione). Il gas cloro è verde giallastro, due volte e mezzo più pesante dell'aria, ha un odore soffocante, estremamente sgradevole ed è molto velenoso. In condizioni standard ed in un ampio intervallo di temperature e pressioni il gas cloro è una molecola biatomica Cl2. Sotto forma di anione cloruro, Cl-, è un componente del comune sale da cucina (o cloruro di sodio, NaCl) e di molti altri composti, è molto abbondante in natura e necessario a quasi tutte le forme di vita, compreso l'organismo umano (il sangue umano è infatti una soluzione concentrata di anioni cloruro). Il cloro fu scoperto nel 1774 da Carl Wilhelm Scheele, che erroneamente però lo ritenne un composto dell'ossigeno. Fu battezzato cloro come elemento chimico nel 1810 da Humphry Davy, che lo riconobbe finalmente come tale. In natura il cloro si trova soltanto sotto forma di ione cloruro. I cloruri costituiscono la gran parte di tutti i sali sciolti nei mari e negli oceani della Terra; in effetti, l'1,9 % della massa di tutti gli oceani è dovuta agli ioni cloruro. Concentrazioni ancora più alte di cloruro si trovano nel Mar Morto e in depositi sotterranei. La gran parte dei cloruri è solubile in acqua, perciò i cloruri allo stato solido si trovano soltanto nelle regioni più aride o in giacimenti sotterranei profondi. Minerali comuni di cloro sono la halite (cloruro di sodio), la silvite (cloruro di potassio) e la carnallite (cloruro esaidrato di potassio e magnesio). Industrialmente, il cloro elementare è prodotto solitamente per elettrolisi di cloruro di sodio sciolto in acqua (salamoia). Insieme al cloro, il processo genera anche idrogeno e idrossido di sodio, secondo l'equazione chimica:
2NaCl + 2 H2O → Cl2 + H2 + 2 NaOH.
Il cloro può assumere gli stati di ossidazione −1, +1, +3, +5, o +7 corrispondenti agli anioni Cl− (cloruro), ClO− (ipoclorito), ClO2− (clorito), ClO3− (clorato), o ClO4− (perclorato). La massa atomica del cloro è 35,4527. I due principali isotopi stabili del cloro, 35Cl (75.77%) e 37Cl (24.23%), si trovano rispettivamente nella proporzione 3:1 e conferiscono al cloro un apparente peso atomico di 35,5. In natura è presente anche un isotopo radioattivo, il 36Cl, che rappresenta circa il 7×10-15 % del cloro totale.
Impieghi tecnologici e commerciali
Il cloro è un potente agente ossidante, sbiancante e disinfettante; è stato fra le prime armi chimiche impiegate su vasta scala, in forma gassosa, nel corso della prima guerra mondiale. L'industria del cloro costituisce una colonna portante dell'intera produzione chimica mondiale ed utilizza come fonte di cloro a basso costo il cloruro di sodio, un minerale praticamente inesauribile. I derivati clorurati vengono usati in una vasta gamma di processi per la produzione di ogni genere di prodotti, più di 10.000, che soddisfano le nostre necessità quotidiane. Si può certamente affermare che oltre il 95% di tutti i beni di largo consumo per la loro fabbricazione hanno in qualche modo utilizzato derivati organoclorurati. Il cloro si usa, infatti nella fabbricazione di molti oggetti di uso quotidiano, come carta, antisettici, tinture, alimenti, insetticidi, vernici, prodotti petroliferi, plastica (esempio PVC), medicinali, tessuti, solventi. Si usa come battericida (sotto forma di acido ipocloroso HClO, ipoclorito di sodio NaClO, clorito di sodio NaClO2) per la depurazione dell'acqua potabile e delle piscine. Anche piccoli depositi d'acqua potabile sono abitualmente trattati con questa sostanza. Il cloro rende infatti l’acqua sicura: il 90% dell’acqua potabile utilizzata nell’Europa occidentale è ottenuta per clorazione. La chimica organica sfrutta estesamente questo elemento come ossidante e per sostituire atomi di idrogeno nelle molecole, come nella produzione della gomma sintetica; il cloro infatti conferisce spesso molte proprietà utili ai composti organici con cui viene combinato. Altri usi sono la produzione di clorati, cloroformio, tetracloruro di carbonio e l'estrazione del bromo. Il cloro è stato il primo elemento chimico ad essere stato impiegato in forma organica nei rilevatori di neutrini solari. Sotto forma di composti come tetracloruro di carbonio, tricloroetilene, soluzione acquosa satura di cloruro di gallio, è usato per lo studio dei "neutrini elettronici solari". Si è visto infatti che l'atomo di cloro, colpito da un neutrino si trasforma in argon (gas) ed emette un elettrone. Questo elettrone viene rilevato dai fotomoltiplicatori e la sua energia, direzione, ecc. studiate per trarne informazioni. È possibile che la quantità di argon presente nell'atmosfera (nella quale è presente come "gas raro", ovvero a bassa concentrazione) sia venuta a formarsi in ere preistoriche, per azione del bombardamento neutrinico solare del cloro presente nelle acque degli oceani o emesso dalle eruzioni vulcaniche.
Importanza biologica ed effetti sulla saluta umana
A causa della sua forte natura ossidante, il cloro elementare, allo stato gassoso, irrita le mucose e il sistema respiratorio, soprattutto in bambini e anziani, e allo stato liquido provoca ustioni cutanee. L'odore di cloro viene avvertito a concentrazioni di 3.5 ppm, ma la concentrazione letale è di circa 1000 ppm o più. L'esposizione a questo gas non dovrebbe quindi superare concentrazioni di 0.5 ppm. L'esposizione acuta ad alte (ma non letali) concentrazioni di cloro può dare luogo a edema polmonare, una condizione molto dolorosa. Un’esposizione cronica a bassi livelli di cloro indebolisce i polmoni, rendendoli vulnerabili ad altre malattie. In ambiente domestico, il cloro si sviluppa quando l'ipoclorito di sodio (o candeggina) viene miscelata con l'acido muriatico. Per contatto tra candeggina ed urina (urea), ammoniaca o altri prodotti sbiancanti possono svilupparsi vapori tossici contenenti gas cloro o tricloruro di azoto. Come ione cloruro (Cl-) è invece essenziale per piante ed animali. Nell’uomo il cloro è il decimo elemento più abbondante tra i 15 che compongono il 99,5% del corpo umano. I composti clorurati sono presenti nel sangue, nella pelle e nei denti e, sotto forma di acido cloridrico, nel nostro apparato digerente (succhi gastrici).
by samantha canino & mietta capicotto

domenica 15 novembre 2009

M. Lodoli: I miei ragazzi insidiati dal demone della Facilità

…A mio avviso viviamo sotto l’influsso di una divinità tanto ammaliante quanto crudele… La Facilità è la dea che divora i nostri pensieri… La Facilità non va certo confusa con la Semplicità che… “è una complessità risolta”… noi dovremmo sempre impegnarci affinché pensieri e gesti siano semplici, e dunque armoniosi e giusti. La Semplicità…è il vino squisito che dietro di sé ha la fatica della vigna. La Facilità, invece, è una truffa… La nostra cultura scansa ormai ogni sentore di fatica, ogni peso, ogni difficoltà…abbiamo accolto con entusiasmo ogni sbraitante analfabeta, ogni ridicolo chiacchierone, ogni comico da quattro soldi, ogni patetica “bonazza”. Così un poco ogni giorno il piano si è inclinato verso il basso… Tutto è stato facile, e continua a voler essere ancora più facile. Impara l’inglese giocando, laureati in due anni senza sforzo, diventa anche tu ridendo e scherzando un uomo ricco e famoso. Spesso i miei alunni,… Sembra che ignorino completamente quanto la vita è dura, che tutto costa fatica e che per ottenere un risultato anche minimo bisogna impegnarsi a fondo… E se addirittura volessimo avanzare di un palmo nella conoscenza di noi stessi e del mondo, trasformarci in esseri appena, appena migliori, più consapevoli e sereni, dovremmo ricordarci la fatica e la pena che ogni metamorfosi pretende, come insegnano i miti classici, le vite degli uomini grandi, le parole e le posizioni dei monaci orientali… Ben presto per i lavori più complessi dovremo affidarci alla gente venuta da fuori, da lontano, alle persone che hanno conosciuto la sofferenza e hanno coltivato una volontà di riscatto. Loro sanno che la Facilità è un imbroglio, lo hanno imparato sulla loro pelle. Noi continueremo a sperare di diventare calciatori e vallette, miliardari e attrici, indossatori e stilisti, e diventeremo solo dei mentecatti.

sabato 7 novembre 2009

I rossi giochi pirotecnici del nitrato di stronzio

Un nome curioso per un elemento: lo stronzio

Proprietà generali
Lo stronzio -Sr- è l'elemento chimico di numero atomico 38. Appartiene al II gruppo, dei metalli alcalino-terrosi e si presenta come un metallo tenero, argenteo, bianco o leggermente giallo (se ricoperto di una leggera patina di ossido). Come gli altri elementi del suo gruppo, è estremamente reattivo. In natura costituisce in media lo 0,034% di tutta la roccia eruttiva ed è trovato principalmente come celestite (SrSO4) o stronzianite (SrCO3). Le zone estrattive principali sono la Gran Bretagna, il Messico, la Turchia e la Spagna. Le sue proprietà fisiche-chimiche sono simili al calcio ed al bario. A causa della sua estrema reattività all'aria e all’acqua, questo elemento in natura è sempre combinato con altri. Ridotto in polvere fine, prende fuoco spontaneamente in presenza di aria per produrre sia ossido di stronzio che nitruro di stronzio. In natura, lo stronzio presenta quattro isotopi: 84Sr (0,56 %), 86Sr (9,86 %), 87Sr (7,0 %) e 88Sr (82,58 %). Solo l'isotopo 87 proviene da un decadimento radioattivo; è infatti il prodotto di decadimento di 87Rb che ha un'emivita di 48 milioni e 800 mila anni. Vi sono quindi due fonti di 87Sr: quello prodotto durante la nucleosintesi primordiale insieme agli altri isotopi (84, 86, 88) e quello formato dal decadimento di 87Rb. Lo stronzio metallico si può ottenere per elettrolisi di una miscela fusa di cloruro di stronzio e cloruro di potassio, con riduzione dello ione Sr(+2) e ossidazione dello ione cloruro a cloro elementare. Lo stronzio metallico ha tre forme allotropiche, i cui punti di transizione di fase sono a 235 °C e a 540 °C.
Impieghi tecnologici e commerciali dei composti dello stronzio
Il nitrato di Sr - Sr(NO3)2 – è impiegato nella fabbricazione di fuochi artificiali, alla cui luce impartisce un bel colore rosso brillante, nei fumi e nei razzi di avvertimento. In piccola quantità è usato come degasatore nelle valvole elettroniche per rimuovere le ultime tracce di aria. Il suo ossido- SrO- è invece usato nella fabbricazione di vetri speciali per gli schermi dei televisori. Il titanato di stronzio, grazie al suo indice di rifrazione estremamente elevato ed al suo potere disperdente, superiore a quello del diamante, viene usato in applicazioni ottiche; trova impiego anche come gemma, benché raramente, perché fragile e facilmente soggetto ad abrasioni; Il cloruro di stronzio è a volte usato nella formula di dentifrici per denti sensibili e nella produzione di materiali termoplastici come la plastoferrite. Anche se lo stronzio-90 è un isotopo radioattivo pericoloso, è un utile sottoprodotto dei reattori nucleari. La sua radiazione ad alta energia può infatti essere usata per generare una corrente elettrica e per questo motivo può essere usata nei veicoli spaziali, nelle stazioni meteorologiche a distanza, in boe per la navigazione.
Effetti sull'ambiente e sulla salute umana
I composti dello stronzio che sono insolubili in acqua possono diventare solubili in acqua, in conseguenza di reazioni chimiche. I composti solubili in acqua rappresentano una maggiore minaccia per la salute umana. Per fortuna le concentrazioni in acqua potabile sono di solito abbastanza basse. Le persone possono essere esposte a bassi livelli di stronzio (radioattivo) respirando aria o polvere, mangiando alimenti, bevendo acqua, o attraverso il contatto con terreno contenente stronzio. E' più probabile che entriamo in contatto con lo stronzio attraverso cibo e acqua. Le concentrazioni di stronzio negli alimenti contribuiscono alla concentrazione di stronzio nel corpo umano. Gli alimenti che contengono concentrazioni significativamente alte di stronzio sono cavoli (45 ppm), cipolle (50 ppm) lattuga (74 ppm), grano, ortaggi freschi e latticini. Per la maggior parte delle persone, l'assorbimento dello stronzio è moderato. L'unico composto dello stronzio che è considerato un pericolo per la salute umana, anche in piccola quantità, è il cromato di stronzio. Il cromo tossico che esso contiene costituisce la causa principale di ciò. Il cromato di stronzio può causare il cancro polmonare, ma i rischi di esposizione sono stati notevolmente ridotti dalle procedure di sicurezza delle aziende, di modo che non costituisce più un grave rischio per la salute. Nei bambini, l'assorbimento di alte concentrazioni di stronzio, dell'ordine di migliaia di ppm, può causare problemi allo sviluppo delle ossa. Lo stronzio radioattivo costituisce un rischio maggiore per la salute rispetto allo stronzio stabile. Quando l'assorbimento è molto alto, può causare anemia ed a concentrazioni estremamente alte è anche noto causare il cancro in conseguenza del danneggiamento del materiale genetico delle cellule.
by giusi concolino e grazia mensica

lunedì 2 novembre 2009

Natura benigna e Chimica matrigna?

È di moda incolpare la chimica di moltissimi mali che affliggono l’umanità e l’ambiente, secondo il diffuso pregiudizio che naturale significhi innocuo mentre sintetico, cioè prodotto in un laboratorio chimico, significhi invece dannoso o tossico. Non si vogliono qui negare gli inconvenienti che l’uso massiccio di determinate sostanze può provocare su entrambi, bensì mettere in guardia contro l’abitudine di lanciare accuse sproporzionate, suggerite da irrazionalità, disinformazione o interessi economici. È innegabile infatti il contributo che la chimica ha fornito nell’allungamento e nel miglioramento della qualità della vita: si pensi solamente a come farebbero 5 miliardi di esseri umani a sfamarsi senza un’agricoltura assistita da fertilizzanti e antiparassitari, oppure a cosa sarebbe la sanità senza i disinfettanti, gli anestetici e i farmaci che i chimici sono stati capaci d’inventare. Si vuole qui raccontare un piccolo fatto istruttivo, accaduto qualche anno fa negli USA, con grave sconcerto e disincanto di quanti sono abituati a sentirsi dire che la chimica fa male e la natura fa bene. “La patata senza pesticidi” strombazza la pubblicità. I consumatori entusiasti ci si buttano a pesce, i fornitori fanno affari d’oro con le famiglie e le mense scolastiche. In breve però il quadro roseo si tinge di fosco: la gente comincia a sentirsi male, le nuove patate sono tossiche. Cos’è successo? Proviamo a ragionare. Come fa una pianta a difendersi dai parassiti? Producendo pesticidi naturali cioè sostanze velenose, cancerogene, teratogene in grado di eliminare o scoraggiare i predatori. La patata miracolosa non aveva bisogno di antiparassitari sintetici, sic et simpliciter, perché conteneva più solanina del normale. La solanina è un alcaloide che inibisce l’enzima colinesterasi e quindi blocca la trasmissione degli impulsi nervosi. Questo incidente non è rimasto isolato. Anche con una varietà di sedano i coltivatori americani ebbero un grosso inconveniente. Essa resisteva benissimo all’aggressione degli insetti, ma alle persone che la toccavano e poi si esponevano ai raggi del sole veniva un’eruzione cutanea grave. Si scoprì che la dose di psoraleni contenuti in quella varietà era dieci volte maggiore che nel sedano normale. Gli psoraleni sono sostanze mutagene e cancerogene attivate dalla luce solare. È opportuno segnalare inoltre che una pianta protetta con un pesticida sintetico spruzzato sulla buccia, reagisce producendo meno pesticidi naturali diffusi nella polpa mangereccia e quindi se il frutto maturo viene sbucciato, gli eventuali residui di pesticidi sintetici ancora presenti finiscono in larga parte nella pattumiera. “Dosis sola facit venenum” diceva già Paracelso che, con questo criterio, usava alcuni veleni come farmaci. Tratto da: “ Il segreto della chimica” di G. Fochi