giovedì 21 gennaio 2010

Segreti e ...sorprese delle essenze: i profumi

Il desiderio di attirare il prossimo è cosa del tutto naturale... Come comunichiamo questo desiderio a chi ci sta vicino? Il linguaggio del corpo è un mezzo, l'odore è un altro. Entrambi sono in fondo basati sulla nostra "chimica", ma usare l'olfatto è un modo totalmente chimico di trasmettere un messaggio. Si tratta di un'interazione molecolare che avviene nel nostro naso, dove 5 milioni di cellule recettrici in 2 cm quadrati, trattengono ed esaminano le molecole trasportate dall'aria che respiriamo. Non tutte le molecole volatili hanno odore caratteristico: il nostro naso si è evoluto in modo da ignorare, ad esempio, l'odore dell'acqua e dei gas dell'aria. Quando le molecole odorose stimolano un recettore, questo invia un segnale alla zona olfattiva del cervello (una delle più antiche) e da qui al sistema limbico, regolatore dell'umore e delle emozioni e, in particolare all'ippocampo importante nella formazione della memoria remota. Ciò può spiegare come mai gli odori sono talvolta capaci di ridestare la memoria di eventi del nostro lontano passato (...come il sapore della celebre madeleine di Proust** ! Olfatto e gusto sono, infatti, fortemente correlati). Le fragranze contenute in una boccetta di profumo danno un grande, innocente piacere e, mentre in passato venivano estratte da piante rare e tropicali e da animali selvatici (altrettanto innocenti!), oggi derivano per la maggior parte da laboratori chimici. Profumieri al lavoro si vedono sui dipinti murali delle tombe egizie di 4000 anni fa, a conferma che già allora esisteva una fiorente industria profumiera. Il nome profumo deriva dal latino per fumum, attraverso il fumo, perchè era pratica comune innalzare preghiere agli dei bruciando incensi di odore dolciastro. Ma come è fatto un profumo? Esso è una miscela di varie fragranze (note alte, medie e basse), mescolate in opportune proporzioni in modo che vengano rilasciate insieme (l'odore deve mantenersi costante durante la giornata), lentamente. L'abilità di un profumiere risiede nella sua capacità di conseguire questo risultato utilizzando le leggi della chimica.
La nota alta (di "testa") è la parte più volatile che avvertiamo per prima. Si tratta generalmente di aldeidi ma anche di estratti di bergamotto, limone e neroli (proviene dall'arancia amara). Nel celebre Chanel n° 5, è ad esempio un'aldeide artificiale, il 2-metilundecanale [(CH3)2CH(CH2)8CHO)]. Le note medie ("corpo"), avvertite dopo un po', derivano generalmente da fiori (ylang-ylang, gelsomino, tuberosa, garofano, rosa, iris, ecc.) che liberano un aroma dominante. Le note basse ("fissatore"), le meno volatili, hanno la funzione di fissare, rallentandone l'evaporazione, quelle alte e medie e sono le più attraenti, evocatrici di atmosfere particolari come l'Oriente misterioso, un bosco di notte, l'intimità dell'alcova. Ricalcano solitamente i tipici odori di legni rari, terra umida, spezie orientali, muschio e cuoio ma, spesso, possono presentare toni che rammentano sudore, urina ed escrementi: zibetto e muschio, ad esempio, che sono secrezioni di ghiandole animali!!! A ricordarci, se mai ce ne fosse bisogno, di quanta... imbarazzante, parentela abbiamo ancora con essi, che comunicano attraverso feromoni.
**"...Ma, quando niente sussiste d'un passato antico, dopo la morte degli esseri, dopo la distruzione delle cose, più tenui ma più vividi, più immateriali, più persistenti, più fedeli, l'odore e il sapore, lungo tempo ancora perdurano, come anime, a ricordare, ad attendere, a sperare, sopra la rovina di tutto il resto, portando sulla loro stilla quasi impalpabile, senza vacillare, l'immenso edificio del ricordo".
Bibliografia: Prodotti chimici- J. Emsley- Zanichelli ; Alla ricerca del tempo perduto- M. Proust.



2 commenti:

  1. prof trovo questo articolo molto interessante

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  2. prof non sono molto convinto che i profumi possano influenzare così fortemente l'umore cmq un buono profumo non dispiace mai......:-)un bacio

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