Avere un amico è una fonte di ricchezza dove potrai sempre appoggiarti dopo una burrasca. L’amicizia è come una giungla piena di avventure, emozioni, felicità e di insidie; ma se è davvero importante non morirà mai. spero vi piaccia prof. ... :D
mercoledì 26 maggio 2010
Da: "Diario di scuola" di D. Pennac
Obiettivo del libro: ".. rassicurare i bambini che si credono stupidi, perché gliel’hanno fatto credere."
Sull'apprendimento a memoria di pagine di letteratura:
"E perché non imparare questi testi a memoria? In nome di che cosa non appropriarsi della letteratura? Forse perché non si fa più da tanto tempo? Vorremmo lasciare volar via pagine simili come foglie morte solo perché non è più stagione? E' davvero auspicabile non trattenere simili incontri? Se questi testi fossero persone, se queste pagine eccezionali avessero volti, dimensioni, una voce, un sorriso, un profumo, non passeremmo il resto della vita a morderci le mani per averli lasciati scappare via? ..."
Della bellezza
Madonna del libro - S. Botticelli 1841-Museo Poldi Pezzoli - Milano
Riproduzione di Silvia Salvadori: www.bottegadartetoscana.it
Tutte queste cose avete detto della bellezza,Riproduzione di Silvia Salvadori: www.bottegadartetoscana.it
Tuttavia non avete parlato di lei, ma di bisogni insoddisfatti,
E la bellezza non è un bisogno, ma un'estasi.
Non è una bocca assetata, nè una mano vuota protesa,
Ma piuttosto un cuore bruciante e un'anima incantata.
Non è l'immagine che vorreste vedere nè il canto che vorreste udire,
Ma piuttosto un'immagine che vedete con gli occhi chiusi
e un canto che udite con le orecchie serrate.
Non è la linfa nel solco della corteccia, nè un'ala unita ad un artiglio,
Ma piuttosto un giardino sempre fiorito ed uno sciame d'angeli
eternamente in volo.
Popolo d'Orfalese, la bellezza è vita quando la vita disvela
il suo volto benedetto.
Ma voi siete la vita e siete il velo.
La bellezza è l'eternità che si contempla in uno specchio.
Ma voi siete l'eternità e siete lo specchio.
Kahlil Gibran
martedì 25 maggio 2010
Demarco: She's my baby
domenica 23 maggio 2010
Divertirsi a fare podcast.
Baldassarre Peruzzi, Apollo e le Muse (Firenze, Galleria Palatina).
Un bacio. La prof.
P. S. Sullo stesso tema, su youtube un video di Alberta Cuoghi (Clicca qui).
sabato 22 maggio 2010
V Canto-Inferno
venerdì 21 maggio 2010
All' Italia (Francesco Petrarca)
Virtù contro a furore prenderà l'armi, e fia el combatter corto, che l'antico valor nelli italici cor non è ancor morto.
I miei versi
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Dante: Paradiso, canto I°
martedì 18 maggio 2010
mercoledì 12 maggio 2010
sabato 8 maggio 2010
"Those things that hurt, instruct"- Benjamin Franklin
EDUCATION 2.0: THE IMPORTANCE OF OWNERSHIP di Rob Tucker
Questo articolo, si inserisce nella riflessione in corso sull'uso delle tecnologie nella didattica ed è stato cortesemente tradotto per noi dalla prof.ssa M. Costumato. Clicca sul titolo per accedere all'originale.
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Insegno in corsi per adulti da quasi 20 anni. Prima come lettore, poi come professore e, negli ultimi 10 anni come formatore e facilitatore per grandi organizzazioni, in tutto il mondo. Amo la tecnologia e le possibilità che offre ma credo che essa possa solo agevolare il successo educativo. Raramente lo guida. Man mano che la tecnologia diventa più pervasiva dobbiamo spostare il nostro focus sui “fattori guida”. Direi che un fattore guida per il successo educativo risiede nel senso di possesso del proprio sviluppo che ciascuno studente ha in sé. Se lo ha, troverà il modo di avere successo, altrimenti la tecnologia avrà comunque accresciuto il suo autocompiacimento.
Per esempio, ogni anno le compagnie offrono per via tecnologica, ai loro impiegati sempre più corsi e qualitativamente migliori. I meccanismi di distribuzione diventano più sofisticati, le analisi di mercato e la segmentazione demografica più precisi. La ricchezza di esperienze e la connessione dell’apprendimento con il mondo esterno, oltre l’aula scolastica, vanno sempre più diffondendosi. Oggi gli impiegati imparano di più di quanto non facessero nel 1970? Nel 1900? Non ne sono sicuro. Non ci sono prove convincenti in tal senso. Chi vuole imparare, impara di più. Gli autodidatti imparano di più. Gli impiegati delle migliori compagnie, imparano a ritmo serrato, ma ciò è dovuto più all’abilità delle aziende di attrarre le persone più impegnate nell’autosviluppo che alla qualità dell’educazione tecnologica. Gli studenti che si sentono artefici del loro sviluppo, usano bene le nuove tecnologie e ciò accelera il loro successo educativo. Ma l’acceleratore non è “la scintilla”.
Questo è il caso degli adulti … È così anche per i ragazzi? Non lo so, forse.
Ieri stavo facendo un’escursione a piedi con mio figlio. Era un tragitto piuttosto lungo per un ragazzo della sua età e mi ha chiesto: “Papà a te fanno male i piedi?”. “Si”, ho risposto. “Mi fanno male, ma non tutti i dolori sono negativi e tu volevi arrivare in cima alla collina. Vuoi fermarti?” Ha pensato un po’ e 10, forse 20 passi dopo mi ha detto: ”No, anche se i piedi mi fanno troppo male. Sarò felice quando saremo arrivati in cima”. Education 2.0 non impedirà che ci facciano male i piedi. Semplicemente ci consentirà di fare escursioni in luoghi più belli, meravigliosi.
Education 2.0 non sarà un posto facile, libero da lotte e conflitti. Sarà un luogo duro. Dove demoni e oppositori e coloro che scoraggiano gli altri hanno la stessa risonanza di chiunque altro. Per un Gandhi online, c’è un bullo online. Sarà un posto pieno di confusione. Doloroso. Sarà anche un posto meraviglioso, dove la vera liberazione ed il progresso intellettuale saranno possibili in un modo e su una scala mai visti nella storia umana. Education 2.0 non è principalmente e solo tecnologia. È attrezzare gli studenti con quegli strumenti e quella fiera determinazione di cui avranno bisogno per imparare con e attraverso quella tecnologia. È incoraggiare l’intraprendenza intellettuale – fare dei nostri studenti centinaia di milioni di pionieri, alla ricerca di una propria strada per la felicità ed il successo.
Education 2.0 è impadronirsi del proprio destino educativo. Le istituzioni si trasformeranno più velocemente della nostra capacità di tenerne il passo. Tra i crack delle infrastrutture educative esistenti, cresceranno vari tipi di prodotti educativi di cui sarà impossibile prevedere il successo. Ciò di cui i nostri studenti avranno bisogno è l’amore per l’apprendimento, ma non dovremmo scambiare questo per un facile “love affair”. L’amore per l’apprendimento è una relazione difficile. L’apprendimento fa male talvolta. L’apprendimento fa paura, il più delle volte. Il suo impatto è troppo spesso proporzionale alla sua sofferenza. Come lo descrisse *Benjamin Franklin: “Those things that hurt, instruct” (Le cose che fanno male, istruiscono).
Parafrasando Martin Luther King, noi dovremmo insegnare ai nostri studenti che la sofferenza è redentiva e che la redenzione prende la forma dell’apprendimento. Education 2.0 sta insegnando agli studenti cosa fare quando il sistema non funziona, quando l’insegnante non è valido, quando la scuola sta fallendo, quando il distretto è in bancarotta. La risposta in ogni caso è elevarsi sopra il fallimento ed usare il potere della tecnologia per oltrepassare ogni barriera. È il modello reale di liberazione con la tecnologia – non si tratta di scintillanti città di vetro – bensì di arrangiate ma efficaci soluzioni, con i fili di fuori e le valvole nella tua casa sempre sul punto di scattare perché stai scaricando troppa informazione. È aprire un idrante. È prendere la scintilla che è il desiderio d’imparare ed incorporarvi un inestinguibile fuoco.
*Benjamin Franklin (Boston, 17 gennaio 1706 – Filadelfia, 17 aprile 1790), scienziato e politico statunitense.
sabato 1 maggio 2010
Catch the wind
"...Ho bisogno di poesia,
questa magia che brucia la pesantezza delle parole,
che risveglia le emozioni e dà colori nuovi".
A. Merini
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