martedì 29 dicembre 2009
Sali metallici per curare i disturbi dell'umore: il litio.
mercoledì 23 dicembre 2009
"...Signore, che cos'è un uomo perché te ne curi?... L'uomo è come un soffio, i suoi giorni come ombra che passa..." Salmo 144

martedì 22 dicembre 2009
Apollo e Daphne (1621-1623) - Roma Galleria Borghese- Lorenzo Bernini
Il soggetto del gruppo è tratto dalle Metamorfosi di Ovidio
Nel testo di Ovidio, Apollo si era vantato di saper usare come nessun altro l'arco e le frecce; per la sua presunzione Cupido lo punisce colpendolo e facendolo innamorare della bella ninfa Daphne, la quale però aveva consacrato la sua vita a Diana e alla caccia. L'amore di Apollo è irrefrenabile, Daphne chiede aiuto al padre Penéo, dio dei fiumi, il quale per impedire ai due di congiungersi la trasforma in un albero, il lauro, che da quel momento diventerà sacro per Apollo. Questo è in breve l'episodio che Bernini rappresenta fedelmente proprio nel momento della trasformazione della ninfa in pianta. sabato 19 dicembre 2009
Un gas usato per lampade e dispositivi luminosi: lo xenon.
Fonti: http://www.wikipedia.it/
by Mattia
mercoledì 16 dicembre 2009
Da "L'ospite inquietante" di U. Galimberti
Sum 41 - With me
lunedì 14 dicembre 2009
Cantico delle creature - Angelo Branduardi
Vi regalo una storia: "I Quattro Rabbini"
"Quando facciamo valere l'intuito siamo come una notte stellata: fissiamo il mondo con migliaia di occhi"Da: "Donne che corrono coi lupi" di C. P. Estès.
domenica 13 dicembre 2009
"Essere" da Il Giardino del Profeta di K. Gibran
Il più elettronegativo e reattivo degli elementi chimici: il fluoro, presente nelle ossa e nei denti.
venerdì 11 dicembre 2009
Paracelso
Figlio di un medico, Paracelso nasce nel 1493 a Einsiedeln, in Svizzera. In realtà, il suo vero nome è Philipp Theophrast Bombast von Hohenheim; tuttavia, egli stesso lo muta in "Paracelsus" con probabile riferimento al grande medico romano Aulo Cornelio Celso, vissuto nel I secolo, considerato uno dei padri della medicina antica, e noto anche per la sua notevole cultura in ogni ambito del sapere. La scelta di tale appellativo da parte dello scienziato svizzero sembra indicare la sua volontà di incarnare completamente la figura del "medico perfetto", esperto in ogni ramo dello scibile in quanto iniziato al segreto ultimo dell'intera realtà. E' uno dei più famosi alchimisti rinascimentali e a lui si deve, in particolare, lo sviluppo della iatrochimica (la chimica al servizio della medicina). Sono davvero poche le notizie certe a proposito della biografia di Paracelso, dal momento che la sua controversa figura ha dato luogo a numerose leggende. Si sa che viaggia a lungo per l'Europa e che studia in Italia, forse a Ferrara. Probabilmente intorno al 1520, Paracelso si trova in Tirolo insieme al banchiere tedesco Sigismund Fugger, esperto alchimista. Qui ha l'opportunità di studiare le miniere, le caratteristiche dei minerali e le malattie dei minatori. Si tratta di un'esperienza estremamente importante, perché proprio in quanto alchimista Paracelso offre i suoi migliori contributi alla medicina. Nel 1526, a Basilea, egli riesce a salvare la gamba malata di un libraio famoso in tutta Europa, Johann Froben, ritenuto inguaribile dalla medicina ufficiale. Basandosi su quella che egli stesso chiama "medicina spagirica", Paracelso cura il libraio con terapie naturali e conservative. Grazie alla guarigione di Froben, egli inizia ad insegnare alla Facoltà di Medicina di Basilea. Secondo la leggenda, avrebbe bruciato pubblicamente i libri di Galeno e di Avicenna, procurandosi così l'allontanamento dall'Università. Egli infatti propone uno scarto rispetto ai suoi predecessori ritenendo che la sua arte medica, oltre che sull'alchimia dovesse fondarsi su altri tre pilastri: la filosofia, l'astrologia (la salute è influenzata dagli astri) e l'etica. Paracelso è autore di numerose opere, fra le quali si possono citare: Undici trattati sull'origine, le cause, i segni e la cura delle singole malattie (1520); Tre libri di chirurgia (1528); La grande chirurgia (1536); Paramirum (1562-75); Paragranum (1565). Muore a Salisburgo nel 1541. A proposito dell'arte medica, egli è convinto che si debbano derivare "le cose dalla natura, non dall'autorità ma dall'esperienza propria"; in altri termini, Paracelso rifiuta l'approccio dogmatico allo studio e alla pratica della medicina. Si pensa che egli sia tra i primi ad occuparsi del cosiddetto "ballo di San Vito", e che, sul piano della scienza moderna, abbia avuto il merito di isolare l'idrogeno, di scoprire l'etere solforico e di negare che l'aria sia un "corpo semplice". Per comprendere le novità introdotte da Paracelso in campo medico, occorre rilevare il suo spiccato interesse per l'alchimia, definita una "scienza di trasformazioni" e, a suo parere, comprendente tutte le tecniche chimiche o biochimiche. Egli considera il corpo umano come un sistema chimico, in cui svolgono un ruolo centrale i due principi tradizionali degli alchimisti, il mercurio e lo zolfo, cui aggiunge anche il sale. Su queste basi, rifiuta la dottrina dei suoi predecessori secondo la quale la salute o la malattia dipendono dall'equilibrio o dal disordine dei quattro umori fondamentali (acqua, aria, terra, fuoco), e sostiene invece che la reale causa delle malattie sia da ricercare nello squilibrio dei tre principi chimici sopra enunciati: il mercurio, che è comune a tutti i metalli, lo zolfo, che costituisce il principio della combustibilità, e il sale, che egli ritiene principio di immutabilità e di resistenza al fuoco. Date queste premesse, secondo Paracelso la salute può essere ristabilita attraverso medicinali di natura minerale, e non più di natura organica. Inoltre, egli sostiene che le malattie sono processi specifici per i quali occorrono rimedi altrettanto specifici, mentre, in questo periodo, molti pensano che esistano rimedi, o elisir, efficaci per tutte le patologie. Evidentemente, la medicina di Paracelso è mescolata ad elementi filosofici, teologici, alchimistici e astrologici. Tuttavia, egli ha offerto un contributo fondamentale alla sua disciplina, perché dal complesso delle sue idee si è sviluppato un programma di ricerca fondato sulla nozione del corpo umano inteso come sistema chimico. Vale la pena ricordare che molti hanno subito la sua influenza o hanno esaltato in diversi modi la sua figura, e fra questi si possono segnalare: Shakespeare, Goethe, O. Spengler, F. Gundolf, C. F. Meyer, R. Steiner, E. Pound, Carl Gustav Jung. martedì 8 dicembre 2009
Il vecchio e il bambino (F.Guccini)
lunedì 7 dicembre 2009
L'alchimia, la pietra filosofale e l'elisir di lunga vita
domenica 6 dicembre 2009
L'amicizia
sabato 5 dicembre 2009
Un metallo biocompatibile usato per le protesi: il titanio.
Caratteristiche generali.
Il titanio è l'elemento chimico della tavola periodica con simbolo Ti e numero atomico 22. È un metallo del blocco d, leggero, duro, di colore bianco metallico, lucido, resistente alla corrosione (quasi quanto il platino), con un alto rapporto resistenza/peso. Il titanio viene utilizzato nelle leghe leggere resistenti e nei pigmenti bianchi; si trova in numerosi minerali di cui i principali sono il rutilo e l'ilmenite. Significativi depositi di minerali di titanio si trovano in Australia, Scandinavia, Nord America e Malesia. Il titanio (dal latino Titans, Titani, i primi figli di Gaia) fu scoperto in Inghilterra nel 1791 dal reverendo William Gregor, che riconobbe la presenza di un nuovo elemento nell'ilmenite. L'elemento venne riscoperto molti anni dopo dal chimico tedesco Heinrich Klaproth nei minerali di rutilo. Nel 1795 Klaproth battezzò l'elemento con il nome dei Titani della mitologia greca. Può essere prodotto commercialmente tramite riduzione del tetracloruro di titanio con il magnesio.
Ha una bassa densità (il 40% in meno di quella dell'acciaio). Allo stato puro è abbastanza duttile, tuttavia le leghe di titanio non sono facilmente lavorabili e la difficoltà di lavorazione alle macchine utensili è paragonabile a quella dell'acciaio inossidabile, notoriamente il più problematico da plasmare per asportazione di truciolo. Il punto di fusione relativamente alto di questo elemento lo rende utile come metallo refrattario. Il titanio è resistente come l'acciaio ma il 40% più leggero, pesa il 60% in più dell'alluminio ma con una resistenza doppia. Queste proprietà rendono il titanio molto resistente alle forme usuali di fatica dei metalli.
Forma una patina di ossido passivo se esposto all'aria; il titanio, che brucia se riscaldato nell'aria, è anche l'unico elemento che brucia in un gas di azoto puro. È resistente all'acido solforico diluito e all'acido cloridrico, oltre che al cloro gassoso, alle soluzioni di cloruri e alla maggior parte degli acidi carbossilici; neanche gli alcali acquosi a caldo lo attaccano. Reagisce invece con HF, con cui forma fluorocomplessi solubili.venerdì 4 dicembre 2009
"If" (Se) di Rudyard Kipling - Lettera al figlio
giovedì 3 dicembre 2009
Un cofattore indispensabile per l'attività enzimatica: il magnesio
mercoledì 2 dicembre 2009
L'eccezionale talento di Marie Curie: 1903 premio Nobel per la fisica, 1911 premio Nobel per la chimica (unica donna ad aver ricevuto due premi Nobel)
Il Radio e la sua emissione radioattiva un milione di volte più intensa dell'uranio.
Caratteristiche generali Il radio è l'elemento chimico di numero atomico 88. Il suo simbolo è Ra. Il nome dell'elemento deriva dal fatto di essere uno dei più radioattivi conosciuti. È luminoso e morbido, di colore bianco brillante che annerisce per esposizione all'aria, probabilmente per formazione di nitruro. È il più pesante di tutti i metalli alcalino terrosi, è chimicamente simile al bario ed è presente in tracce in tutti i minerali dell'uranio in quanto è un suo prodotto di decadimento. Originariamente veniva estratto dalla pechblenda in Boemia (7 tonnellate di pechblenda forniscono 1 grammo di radio). Una certa quantità di questo elemento si trova anche nelle sabbie di Carnotite in Colorado, ma minerali più ricchi di radio si trovano nello Zaire, nella regione dei Grandi Laghi del Canada e si può ottenere anche dal trattamento dei rifiuti dell'uranio. Grandi giacimenti di uranio sono situati in Ontario, Nuovo Messico, Utah, Australia e altri paesi. Il radio possiede 25 isotopi, 4 dei quali presenti in natura, di cui il 226Ra è il più abbondante e stabile, con un'emivita è di 1602 anni ed è prodotto dal decadimento di 238U; segue in ordine di stabilità descrescente il 228Ra (emivita: 6,7 anni), prodotto dal decadimento di 232Th. 223Ra, 224Ra, 226Ra e 228Ra sono tutti generati dal decadimento radioattivo dell'uranio o del torio. Il 226Ra decade, con emissione α, in radon. A parità di massa, la radioattività emessa dal radio è oltre un milione di volte più intensa di quella dell'uranio. Il suo decadimento attraversa sette stadi, ciascuno dei quali è a sua volta un isotopo instabile. Lo stadio finale del suo decadimento radioattivo è un isotopo del piombo. Le preparazioni di radio, grazie al calore prodotto dall'emissione radioattiva, hanno stabilmente una temperatura maggiore dell'ambiente circostante; le radiazioni emesse dal radio sono di tre tipi: raggi alfa, raggi beta e raggi gamma. Se viene mescolato con berillio, dà luogo anche all’emissione di neutroni. Il radio è luminescente (con un debole bagliore blu) e in acqua forma idrossido di radio. Pur essendo l'elemento più pesante tra i membri del II gruppo è il più volatile. Il radio (dal latino radius, raggio) fu scoperto da Marie Curie e suo marito Pierre nel 1898 nella pechblenda/uraninite della Boemia settentrionale. Nel 1902 il radio fu isolato puro, nella sua forma metallica, da Curie e André Debierne attraverso l’elettrolisi di una soluzione pura di cloruro di radio con un catodo di mercurio e distillazione in atmosfera di idrogeno. Data la breve emivita degli isotopi del radio, i suoi composti sono piuttosto rari e si trovano quasi esclusivamente nei minerali dell'uranio. Sono noti il fluoruro RaF2, il cloruro RaCl2, il bromuro RaBr2, lo ioduro RaI2 e l'ossido RaO.
Impieghi Alcuni degli usi pratici del radio dipendono dalla sua radioattività: tuttavia isotopi di altri elementi, come 60Co e 137Cs, sintetizzati successivamente alla sua scoperta, lo hanno sostituito anche in questi limitati impieghi perché più economici, più potenti o più sicuri. Come bromuro era usato in passato nelle vernici luminescenti per quadranti e lancette di orologi, sveglie e strumentazione varia. Oltre 100 ex-pittori di lancette di orologi, che usavano le loro labbra per fare la punta al pennello, morirono per le radiazioni: poco dopo, gli effetti nocivi delle radiazioni iniziarono ad essere pubblicizzati. Il radio venne usato nei quadranti delle sveglie fino agli anni '50. Gli oggetti verniciati con vernice al radio possono essere pericolosi ancora oggi e devono essere maneggiati con la dovuta cautela. Attualmente, per vernici luminescenti viene usato trizio al posto del radio. Mescolato al berillio è una sorgente di neutroni per esperimenti di fisica. Sotto forma di cloruro di radio si usa in medicina per produrre gas radon, utile per la terapia di alcuni tipi di tumore.
Effetti sull’ambiente e sulla salute umana Il radio è estremamente radioattivo ed il suo prodotto di decadimento iniziale, il radon, è un gas anch'esso radioattivo. Esso è naturalmente presente nell'ambiente in quanto costantemente prodotto dal decadimento radioattivo di uranio e torio. Si trova a livelli molto bassi nelle rocce e nel terreno e anche nell'aria. In alcune zone, nei pressi delle miniere, si hanno alte concentrazioni di radio in acqua. Ciò può provocare l’accumulo e la bio-amplificazione nel ciclo alimentare. Non esistono prove che l'esposizione ai bassi livelli naturali abbia effetti nocivi sulla salute umana. Tuttavia, l'esposizione a livelli elevati di radio può provocare rottura dei denti, anemia e cataratta. Quando l'esposizione al radio dura un lungo periodo di tempo può causare il cancro per l’effetto delle radiazioni gamma. Infatti, data la somiglianza chimica con il calcio, esso può sostituirlo nel tessuto osseo, dove la radioattività degrada il midollo e può indurre mutazioni nelle cellule ossee. Durante gli anni '30 si scoprì che i lavoratori esposti al radio nelle fabbriche che usavano vernice luminescente si ammalavano gravemente di anemia e cancro alle ossa: in seguito a queste evidenze cliniche l'uso del radio declinò rapidamente. L'aver maneggiato radio per anni è ritenuta la causa della prematura morte di Marie Curie. Il radio va conservato in un ambiente sufficientemente ventilato per evitare l'accumularsi del radon.
Fonti: http://www.lenntech.it/periodica/elementi/ra.htm#ixzz0YT54uwK3 http://www.wikipedia.it/







